2 febbraio 2015

Linguistica candida (26): La mirabile versione del Barone di Munchausen

L'opinione che in un modo o nell'altro saremmo "noi", gli esseri umani, a esserci costruiti la lingua circola nel Moderno - è anzi quasi un luogo comune, a diversi livelli di consapevolezza intellettuale e di sofisticazione scientifica. 
Ogni volta che ad Apollonio capita di coglierla, gli si forma, incoercibile, un sorriso, talvolta solo interiore, per via di decenza ma anche di un rispetto che cresce in modo inversamente proporzionale all'autorità sociale di chi lo riscuote.
Lo riconosce: è il medesimo sorriso che da bambino gli provocò la lettura del fulmineo e fanfaronesco rendiconto di una delle celebri avventure del Barone di Munchausen.
Eccolo, nella traduzione di Maria Luisa Agosti: "Ero ancor dentro le nuvole per più di tre chilometri, quando il canapo si spezzò e io caddi al suolo con tanta violenza che, ripresi i sensi, mi ritrovai tutto stordito dentro una buca profonda quindici metri dalla quale non riuscivo a immaginare come sarei venuto fuori. Non c'era altro mezzo che andare a casa, prendere una vanga e scavarmi dei gradini: la qual cosa riuscii a portare a termine prima che il castaldo si fosse accorto della mia assenza".

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