15 luglio 2015

Cronache dal demo di Colono (33): "Αλέξης Τσίπρας non è Winston Churchill"...

...è il pensiero che ha attraversato la testa di Apollonio in questi giorni, insieme con altri che è bello tacere: investono infatti immagini e sentimenti collettivi e possono irritare coloro che, per disposizione d'animo, sono irritabili (political correctness d'antan: se ne chiede venia).
Presa alla lettera, l'espressione Αλέξης Τσίπρας non è Winston Churchill suonerebbe sciocca. Meglio: ancora più sciocca di quanto non suoni nel valore che chi ha sotto gli occhi questo frustolo le ha ragionevolmente attribuito e che si spera concida con quello con cui circola da un po' nella testa di Apollonio. Che senso avrebbe infatti enunciare discorsivamente, anche nel proprio foro interiore, la verità lapalissiana che Tizio non è Caio?
Senza entrare qui nel labirinto dell'espressioni in cui compare una forma del verbo essere combinata per giunta con nomi propri (l'espressione umana più appare semplice e concisa in superficie, più è complessa nel sistema che regge tale superficie), basterà dire che valori diversi sono effetto di funzioni diverse e, se ci si pensa un momento, in Αλέξης Τσίπρας non è Winston Churchill, il gioco è abbastanza facile.
Αλέξης Τσίπρας è lui, il primo ministro greco (difficile dire per quanto ancora questa descrizione definita varrà a designarlo: ragionevole che un ex- intervenga molto presto); Winston Churchill non è Winston Churchill o meglio: è la figura, il tropo Winston Churchill e funge quindi, sintatticamente, da predicato. 
Per intendersi (ma proprio per intendersi: le funzioni non sono riducibili alle categorie e, dal punto di vista di Apollonio, come sanno i suoi due lettori, è vero il contrario), Winston Churchill vale quasi fosse la somma di tanti aggettivi, in funzione appunto predicativa: decisocoraggioso, orgoglioso, indomito, determinato, consapevolesicuro, sprezzante, fiducioso nella sua gente, come lui ferocemente e freddamente vendicativa. Gente cui, il 13 maggio 1940, sapeva di poter dire "I have nothing to offer but blood, toil, tears and sweat", come qui di séguito (pagato il biglietto del solito annuncio pubblicitario) si ascolta dalla sua voce:


Del resto, quando di questo si tratta, così si vincono le guerre. E capita pure le si perda: ma fa appunto parte dell'azzardo della vita delle nazioni e di chi le guida nei momenti difficili.

[In trascrizione, il breve discorso].

Nessun commento:

Posta un commento